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L'OPINIONE DI....

 

FABIO VILLA

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Fabio Villa - giornalista
26 Aprile 2005
Questa volta sarò brevissimo: purtroppo anche da questa pagina tempo fa avevo espresso la mia contrarietà nei confronti delle Super 1600 da me considerate vetturette estremamente pericolose; è sicuramente antipatico dover affermare: “io l'avevo detto”, ma purtroppo così è. Ma nessuno a nessun livello aveva reagito dopo gli incidenti mortali del Salento e del Costa Romagnola: tutti zitti e buoni; stampa specializzata, federazione, piloti, preparatori, organizzatori; così dunque siamo arrivati al terzo incidente mortale, questa volta in Valle D'Aosta, immagino già le tante lacrime di coccodrillo che anche questa volta verranno versate.

A questo punto la nostra federazione “ federazione fantasma” .. dico fantasma, perché non ci è dato sapere se siamo governati da CSAI, ACI o chissà chi altro, cerchi di battere colpo e di prendere uno straccio di decisione in merito: ma visto che i fantasmi non decidono ho seri dubbi che entro breve si prenda mano alla questione; e Dio non voglia che gli organi di polizia e la magistratura che indagano sull'incidente aostano, non tentino di capire chi in questo momento sovrintende, si fa per dire, alle gare automobilistiche italiane.
Fabio Villa

 

4 Marzo 2005
C'è un angolo nella nostra penisola, volutamente non parlo solo d'Italia, perché mi riferisco anche alla Repubblica di San Marino, particolarmente ricco di programmi agonistici sul fronte dei rallies e delle gare in pista; mi riferisco appunto alla Romagna e all'antica patria della libertà. A questo punto mi corre l'obbligo di dare il via ad un lungo ed entusiasmante elenco di giovani e meno giovani talenti delle quattro ruote; inizio dai rallies: nel campionato del mondo troviamo la bella realtà di marco Baldacci a cui è toccato l'onore e l'onere di riportare con la Punto Super 1600, la Fiat a correre a livello ufficiale: Riccardo Errani in coppia con il fido Stefano Casadio affronta invece la serie iridata con la Mitsubishi Lancer Evo VIII gruppo N, confermandosi il pilota italiano che può vantare il maggior numero di presenze mondiali; a livello di campionato italiano assoluto, la punta di diamante, Andrea Navarra, tenta il bis questa volta con la Mitsubishi Lancer Evo VIII e sicuramente saranno dolori per tutti; ma non dobbiamo dimenticarci che della partita ci saranno ancora una volta due leoncini rampanti sammarinesi come Daniele Ceccoli, pure lui con la Mitsu e Denis Colombini con una ulteriore punto; ovviamente il trofeo terra non poteva non attirare l'attenzione di altri due bei nomi dell'area “piadina e sangiovese”: Pucci Grossi con la Peugeot 206 WRC e Federico Martelli con la Subaru Impreza STI.
E che dire poi dei due trofei monomarca giapponesi più prestigiosi: con il motto “largo ai sempreverdi” ecco Edo Ottaviani che promette sfracelli nella Evo Cup. Mentre fra le Subaru gli rispondono, Bruno Bentivogli, Aldo Riva e Tonino Marchetti.
Infine Giampaolo Tosi si butta anima e corpo nell'IRC con la Focus WRC e Marco Bianchini nell'Europeo Rally Storici con la mitica Lancia Stratos. In attesa di conoscere i programmi di Alex Broccoli che tutti noi ci auguriamo di rivedere correre finalmente rasserenato.
E che dire poi delle gare in pista? Fabio Babini, ufficiale Pirelli, si accasa addirittura con la Maserati MC 12, Matteo Malucelli con la Ferrari 550 va a Le Mans e non solo, Walter Meloni, Gianluca De Lorenzi, Stefano Valli a capofitto nell'ETCS, Alessandro Bollini nell'Italiano turismo, tutti con le BMW; Cristian Montanari darà battaglia nelle World Series by Renault. Andrea Belluzzi continua nel Challenge Ferrari come pure Zonzini, Bertozzi pensa alle salite con la Ferrari 360, mentre i vari Simoncelli, Farneti, Venturi continueranno nel Driver's Trophy.
E non dimentichiamo che rivedremo ancora nelle grandi gare di durata Luca Drudi, Mauro Casadei e Gabriele Lancieri.
Non ci resta che cantare a squarcia gola:”Romagna mia, Romagna in fiore, ma che profumo di motore, lontan da San Marino non si può stare, dovendo sempre il gas pigiare”.
Fabio Villa

 

12 Gennaio 2005
« Inizia una nuova stagione agonistica, la trentunesima per chi scrive queste note e che
dovrebbe prima o poi indurmi ad appendere classicamente il casco al chiodo. Comunque
concedetemi qualche osservazione in ordine sparso: la prima sicuramente non divertente, ma comunque doverosa; nel giro di circa un anno due validi navigatori come
Roggia e Zonca sono morti a seguito di due tragici incidenti, ma con un denominatore comune: in entrambi i casi le vetture coinvolte erano delle Super 1600, Peugeot e Opel
Due incidenti con dinamiche molto simili, un impatto brusco e frontale contro muretti. botte non particolarmente pesanti,
almeno all'apparenza, tanto è vero che le cellule degli abitacoli non erano particolarmente danneggiate e i piloti sono rimasti praticamente illesi.
Viene spontaneo pensare che la morte dei due navigatori a seguito delle forti decelerazioni subite non siano casuali; ma nessuno sembra volere affrontare questo problema; sorge il ragionevole dubbio che le Super 1600, introdotte nei rallies per limitare le potenze ed aumentare la sicurezza delle gare, in contrapposizione alle A8 e WRC, ritenute pericolose, siano in realtà delle vetturette estremamente insicure, in particolare se viene rapportata la loro decisa potenza alla leggerezza del mezzo. Ma nessuno ne vuole parlare, sia a livello di federazione, stampa specializzata, preparatori; solo qualche navigatore maggiormente consapevole, silenziosamente e personalmente inizia a rifiutarsi di correre con questo tipo di vetture. Ma in generale, quasi per esorcizzare il problema da un lato e per coprire interessi economici dall'altro, si tende a passare sotto silenzio questa problematica; da parte mia non voglio fare lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia: meglio affrontare la questione, prima di dover piangere altri colleghi.
Sappiamo tutti che correre in auto è pericoloso, ma il tema sicurezza non deve essere un optional.
Concludo con un argomento più allegro: è appena iniziato il Campionato Italiano Neve & Ghiaccio, sette gare di sicuro divertimento e grande spettacolarità; peccato però che contrariamente a quanto succede in altre nazioni, la specialità sia piuttosto misconosciuta e non goda di una pur minima promozione, lasciata alla volenterosità e sportività di un ristretto manipolo di organizzatori; visto che in fin dei conti si tratta pur sempre di un titolo italiano, non sarebbe meglio una sferzata di professionalità nel far conoscere questo settore all'automobilismo sportivo?...oppure visto che c'è poco da "mangiare" a livello economico, nessuno si interessa al Neve & Ghiaccio? »
Fabio Villa


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